Volere (non) è Potere

Riflessioni sulla Volontà, Possibilità, Condizioni di realizzazione, Tempo (parte1)

A volte capita a tutti di essere colti dalla "Sindrome dell'età dell'oro". La si vive nelle maniere più disparate, c'è chi viene colto da uno strano senso di euforia, chi invece si fa prendere dallo sconforto e dalla malinconia. La seconda categoria si sente talmente oppressa dai massi della storia e della decadenza che desidererebbe possedere il dono dell'ubiquità temporale. Mettiamola così, una serata al mare, una giornata particolarmente negativa o un semplice evento accidentale può indurre a riflettere sul tema del tempo e della sua Soggettiva finitudine, sulle miriadi di occasioni e possibilità che un po' per colpa propria, un po' per cause di forza maggiore non si è mai potuto vivere. L'Io vive nel Sé, e può trascendere la labilità della propria identità fittizia, per quanto possibile. L'Io è un fiume in perenne scorrimento, ma come tutti i corsi d'acqua contiene vari elementi fissi, dei predicati quasi immutabili. Un po' come sassi pesanti i tratti individuali caratterizzanti rimangono sempre lì e determinano la personalità. Ed è proprio perché si esperisce parte di quelle caratteristiche e si esiste in quanto Sé, si può comunicare ciò che degli stimoli interni od esterni causano nel proprio mondo intestino, a livello emotivo-cognitivo. Quando si ripensa alla scorsa decade, ai bei tempi andati, ci prende, ci coglie un senso, un profondo desiderio di vita. Si vorrebbe esistere in quei tempi e luoghi e gustare sino all'ultima esperienza possibile. Farsi travolgere, dalla moda, dalla cultura, dalla musica. Si dimenticano tutti i lati più oscuri e negativi di quel momento storico, si astraggono ed idealizzano solo i suoi lati positivi. Non si tratta di un leopardiano desiderio di fanciullezza, è la smania di pienezza, completezza e bellezza a creare il profondo sentore malinconico con cui si convive nel mentre il pensiero attraversa i cieli dell'immaginazione. E' come se si rintracciasse in un  trascorso mai vissuto frammenti di felicità e soddisfazione. Si guarda indietro perché il futuro spaventa, intorpidisce il pensiero. Ciò che verrà non si prospetta per nulla soddisfacente. Ed in quel momento più che mai nella propria esistenza si pretende di sentirsi efficaci e soddisfatti. Il tempo non aiuta in questo. Esso scorre, in maniera repentina. Quando inizierò a vivere? Tentando di rispondere, la gente declama le proprie massime. Presuppongono che tutto sia umanamente possibile. Questi individui vanno redarguiti, ricordando loro che la parola "VOLERE" non sempre è accompagnata dal verbo "POTERE". Questo perché la potestà non discende direttamente dal volizione. Il potere va creato. E' la POSSIBILITA' a generare il potere. Si può decidere di accondiscendere a tale possibilità con un atto di volontà. Ma niente di più. Ci devono essere delle precise condizioni affinché il potere possa essere volontariamente impugnato. A volte interferiscono cause di forza maggiore e la loro presenza pregiudica alla validità dell'assunto secondo cui "VOLERE E' (causa) POTERE". Queste possono essere i canoni sociali, il senso comune, le verità scientifiche. Tutti ci auguriamo che un giorno nessuno possa sentirsi fuori posto. Ma attualmente io non sono in grado di agire così come desidero e non sono nelle condizioni di essere così come io vorrei essere pienamente. Questo perché già di per sé la volontà che si può esercitare con annesso potere è molto limitata. Si possono smaniare le cose solo in circostanziati sensi e quindi nella stessa ridotta percentuale ottenerle. Abitiamo una realtà, mi spiace per gli spiritualisti o i sostenitori della volontà di potenza, che segue dei binari, contorti, nodulari, ma pur sempre binari. Per Potere bisogna possedere il treno adatto a percorrere quei binari, altrimenti si rischia di rimanere nei pressi della stazione di partenza con in mano il nostro preziosissimo biglietto della "Volontà". Come si creano le condizioni di possibilità? Con sacrificio, costanza, casualità favorevole e tanta, tanta fiducia nel progresso ontologico. Molti sottovalutano l'autorità del caso. Ma esso ricopre un ruolo importantissimo, spesso sono gli imprevisti ed i cambiamenti di vento inaspettati a porre le fondamenta della Possibilità. I limiti possono essere superati? Dipende tutto dalla Possibilità individuale. Più è quantitativamente e qualitativamente maggiore, più sarà possibile travalicare le nostre pare. Ovviamente non tutte e non sempre. Anche i limiti, come le altre entità esistenti, si collocano lungo una scala progressiva. Alcuni son caratterizzati da una maggiore rigidità, altri son meno perentori. Ma la Possibilità è l'unico ponte tra noi e la manipolazione del reale. Une ente per essere deve poter essere. Quanto la possibilità sia estendibile, dipende solo da quei limiti citati prima e da quanto si è predisposti o pronti a gestirli ed eventualmente accettarli. La conoscenza del limite si rivela fondamentale per il suo controllo ed eventuale superamento. Chi consiglia di eliminarli dalla propria vita , sta precludendo alla gente l'occasione di oltrepassarli. Il limite va accolto e sviluppato, va approfondito. 

Commenti

Post più popolari